Cavriglia, 25 dicembre 2024 – È un Natale carico di emozioni e significato per Francesco e Monica Zangrillo, una coppia di Cavriglia che ha finalmente accolto il piccolo Simone nella propria famiglia. Dopo un’attesa durata cinque anni, resa ancora più lunga e dolorosa dalla pandemia, i coniugi possono finalmente festeggiare il loro primo Natale con il bambino tanto desiderato.
Un sogno lungo cinque anni
Il percorso verso l’adozione di Simone ha avuto inizio nel 2019, quando Francesco e Monica hanno avviato le procedure per accogliere il piccolo, all’epoca ospite di un orfanotrofio in Cina. Tuttavia, nel 2020, la pandemia di COVID-19 ha interrotto ogni progresso, bloccando le adozioni internazionali. Il bambino, che aveva già iniziato a chiamarli “mamma” e “papà” grazie ai video inviati dalla coppia, è rimasto lontano dalla sua nuova famiglia per oltre cinque anni.
Durante questo periodo, Francesco e Monica hanno affrontato momenti di sconforto e incertezze. La cameretta di Simone, preparata con amore, sembrava ancora più vuota durante le festività natalizie, e l’albero di Natale, decorato con cura, aspettava invano il suo piccolo destinatario.
Il lieto fine: dall’appello alla realtà
Nel corso degli anni, la coppia ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica, arrivando anche a rivolgersi direttamente alle istituzioni italiane. La svolta è arrivata nell’estate del 2024, quando un improvviso sblocco delle procedure da parte delle autorità cinesi, probabilmente anche grazie all’intervento della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) e del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha permesso di riprendere il processo.
A novembre, Francesco e Monica sono partiti per la Cina. Il 4 novembre è stato il giorno dell’incontro con Simone, un momento vissuto come il lieto fine di una lunga favola. Il 20 novembre, la famiglia è finalmente rientrata in Italia, pronta a iniziare una nuova vita insieme.
Un Natale indimenticabile
“Questo sarà un Natale che non dimenticheremo mai,” ha dichiarato Francesco. Simone si sta ambientando con grande entusiasmo nella sua nuova casa, dimostrando felicità e serenità fin dal primo istante. I legami costruiti a distanza, attraverso video e foto scambiati durante gli anni di attesa, si sono rivelati fondamentali: il bambino, già da tempo, chiamava Francesco e Monica “mamma” e “papà”.
Emozioni contrastanti
Se da un lato la gioia è incontenibile, dall’altro non manca un velo di tristezza. “Oggi ci mancherà immensamente il nonno di Simone, il papà di Monica, che è venuto a mancare pochi mesi fa. Non è riuscito a conoscere di persona il nipotino che tanto attendeva, ma lo aveva già amato attraverso i tanti video e foto che gli mandavamo,” ha raccontato Monica.
Inoltre, i Zangrillo pensano con empatia alle molte famiglie italiane che, come loro, hanno vissuto l’incertezza e il dolore dell’attesa, ma che non sono ancora riuscite a completare il loro percorso di adozione.
L’importanza della solidarietà e del sostegno istituzionale
La storia di Francesco, Monica e Simone sottolinea l’importanza di un sistema di adozione internazionale efficiente e di un costante dialogo tra le istituzioni. Questo Natale rappresenta non solo una vittoria personale per la coppia, ma anche un simbolo di speranza per le tante famiglie che aspettano di riunirsi ai loro figli.
Tag: adozione, cavriglia, sogno Last modified: Dicembre 25, 2024