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Omicidio di San Polo: emergono nuovi dettagli. “Mugnai non sparò alle spalle, ecco cosa è emerso”

San Polo, omicidio Gezim Dodoli – Si riaccendono i riflettori sul caso dell’omicidio di Gezim Dodoli, l’uomo che, la notte del 12 luglio 2023, aveva assaltato la casa del vicino a San Polo. Oggi riprende il processo che sta cercando di fare luce sulla dinamica degli eventi che hanno portato al tragico epilogo. Una nuova perizia, presentata dal consulente della difesa Maurizio Boldrini, offre una prospettiva inedita: non ci sarebbe stato alcun colpo sparato alle spalle.

di Alice Grieco

La dinamica degli eventi

Secondo la ricostruzione ufficiale iniziale, Mugnai avrebbe sparato contro Gezim Dodoli mentre quest’ultimo si trovava in una posizione di fuga. Tuttavia, la perizia di Boldrini mette in dubbio questa versione dei fatti, suggerendo che Dodoli fosse rivolto frontalmente verso Mugnai al momento dello sparo.

La notte dell’omicidio, Gezim Dodoli avrebbe fatto irruzione nella proprietà di Mugnai armato di un attrezzo contundente, minacciando il vicino di casa e i suoi familiari. Mugnai, impugnando un fucile da caccia, avrebbe reagito in difesa della propria vita e di quella dei suoi cari. La posizione dei proiettili e l’angolazione delle ferite sono ora al centro del dibattito giudiziario.

La perizia di Maurizio Boldrini

Maurizio Boldrini, consulente della difesa, ha presentato una dettagliata analisi balistica che smonterebbe l’ipotesi del colpo sparato alle spalle. “Le ferite riportate da Dodoli sono compatibili con un confronto frontale”, ha dichiarato Boldrini durante l’udienza preliminare. La traiettoria dei proiettili indicherebbe che Mugnai avrebbe sparato in un contesto di legittima difesa, rispondendo a una minaccia immediata.

Questa nuova ricostruzione potrebbe influenzare significativamente l’esito del processo, sollevando interrogativi sulla reale dinamica dell’assalto e sul grado di responsabilità di Mugnai.

Le reazioni in aula

Le dichiarazioni del consulente hanno provocato reazioni contrastanti. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Carla Rossi, insiste sul fatto che ci sarebbero comunque stati margini per evitare un epilogo così drammatico. Dall’altra parte, la difesa sottolinea come Mugnai abbia agito sotto pressione e con l’intento di proteggere la propria famiglia.

Implicazioni legali

La questione della legittima difesa è al centro del dibattito. La legge italiana prevede che l’uso delle armi sia giustificabile solo in caso di pericolo imminente e proporzionato. Se la ricostruzione di Boldrini dovesse essere accolta, Mugnai potrebbe vedere ridimensionate le accuse a suo carico.

Un caso che divide l’opinione pubblica

L’omicidio di San Polo ha diviso l’opinione pubblica. Da una parte c’è chi ritiene che la reazione di Mugnai sia stata eccessiva, dall’altra chi la considera una naturale risposta a un’aggressione brutale. Questa nuova perizia aggiunge ulteriore complessità a un caso già di per sé controverso.

La ripresa del processo porterà nuove testimonianze e analisi, ma una cosa è certa: la vicenda dell’omicidio di Gezim Dodoli continuerà a far discutere. La sentenza finale potrebbe rappresentare un importante precedente in materia di legittima difesa e uso proporzionato della forza.

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Tag: , , , , , , Last modified: Gennaio 14, 2025
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