Tre discorsi in un giorno, oltre un’ora di botta e risposta con la stampa nello Studio Ovale, la grazia per oltre 1.500 assalitori di Capitol Hill, purghe di massa tra i dirigenti federali “non allineati”, minacce di dazi e più di 200 azioni esecutive: queste le prime mosse di Donald Trump, tornato alla Casa Bianca con l’intento di mantenere ogni promessa elettorale. L’obiettivo? Attuare il suo programma in meno di due anni, sfruttando l’esile maggioranza repubblicana al Congresso prima che le elezioni di Midterm possano ribaltare gli equilibri.
di Alice Grieco
Cambiamenti radicali nelle politiche interne e internazionali
L’ex presidente punta a cancellare l’eredità di Biden, rimodellare le istituzioni americane e ridefinire l’ordine mondiale. Tra le prime iniziative spiccano retate mirate contro i migranti illegali in tutto il Paese, seguite alla dichiarazione di emergenza al confine col Messico. Decisiva anche l’approvazione del Senato, con il sostegno di 12 democratici, alla prima stretta in materia.
Fine delle “zone sensibili” per l’immigrazione
Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale guidato da Trump ha abolito la politica delle “zone sensibili”, che finora impediva agli agenti di effettuare arresti in scuole e chiese. Ora, le autorità possono agire ovunque: “I criminali non potranno più nascondersi. L’amministrazione Trump non legherà le mani degli agenti,” ha dichiarato il Dipartimento, sottolineando la fermezza del nuovo approccio.
Un futuro di tensioni e trasformazioni
Con queste mosse, Trump segna un cambio di rotta radicale rispetto al passato, promettendo azioni rapide e decisive per mantenere fede al suo programma. L’effetto? Un terremoto politico interno e un impatto globale, destinati a lasciare il segno sul futuro degli Stati Uniti e del mondo intero.
Tag: cambiamento radicale, ciclone trump, fine zone sensibili, retate mirate, tensioni e trasformazioni, terremoto politico Last modified: Gennaio 22, 2025
