AREZZO (mercoledì 4 dicembre 2024) – Oltre cinquecentomila alberi di Natale ogni anno provengono dalla Toscana. Questo settore impatta positivamente l’economia e la sostenibilità del Paese, ma deve affrontare delle importanti sfide.
di Chiara Modesti
Ogni anno, in Toscana, vengono coltivati tre milioni di abeti. Si contano duecento aziende, concentrate soprattutto tra Arezzo e Pistoia. Annualmente, vengono venduti cinquecentomila esemplari, sia in Italia che all’estero, per un fatturato che si aggira tra i dieci e i dodici milioni di euro.
Questo settore ha un forte impatto, non solo sull’economia del Paese, ma anche sulla sostenibilità: infatti, aiuta a combattere la presenza di Co2 nell’aria e favorisce la manutenzione delle aree collinari.
Letizia Cesani, presidente di Coldiretti, ha dichiarato:
E’ un settore importante anche per il suo impatto sociale ed ambientale positivo sul territorio ed in zone marginali, dove la presenza delle aziende vivaistiche assicura tutta una serie di cure fondamentali, come la regimazione delle acque e la sistemazione dei terrazzamenti, che prevengono il rischio idrogeologico e d’incendio di cui beneficiano le comunità a valle.
La coltivazione di abeti, però, deve affrontare anche delle difficoltà, come la carenza di manodopera stagionale, l’innalzamento delle temperature e la sempre più vasta diffusione di alberi in plastica estremamente inquinanti.
Andrea Baggiani, un produttore di Montemignaio, ha raccontato:
Tag: Alberi di Natale, Andrea Baggiani, arezzo, Coldiretti, Letizia Cesani, toscana Last modified: Dicembre 4, 2024Per difenderci dall’innalzamento delle temperature stiamo riportando a quote più alte le coltivazioni: gli alberi hanno bisogno di umidità e freddo per crescere forti e belli.
