Levanella (mercoledì 23 aprile 2025) — Don Alexander Calderon, all’anagrafe Javier Alexander Calderon Manzanillas, oggi sacerdote nella parrocchia di Levanella, è noto al grande pubblico come “il prete che balla”. La sua vocazione al sacerdozio, profondamente atipica, lo ha condotto, nel 2018, a un momento simbolico e straordinario: danzare davanti a Papa Francesco. Proprio in quell’ottobre, il Vaticano lo invitò a partecipare al Sinodo dei Vescovi dedicato al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. La sua testimonianza rappresentava l’esempio concreto di una chiamata vocazionale lontana dagli schemi tradizionali. Come egli stesso ricorda: “Cercavano una vocazione atipica, e la mia lo è stata senz’altro”.
di Alice Grieco
All’epoca trentasettenne, don Alexander era già noto per la sua capacità di unire spiritualità ed espressione artistica, in particolare la danza. Un talento che ha coltivato fin da giovane, anche grazie a esperienze lavorative nei villaggi turistici, dove esercitava come animatore. L’amore per la danza non lo ha mai abbandonato, e durante quell’incontro memorabile in Aula Paolo VI, Papa Francesco, osservandolo danzare, gli rivolse parole che sono rimaste scolpite nella sua memoria: “Continua a ballare, perché è così che ti ha chiamato il Signore”.
L’incontro con Papa Francesco non fu un episodio isolato. Più recentemente, durante un corso di formazione presso le Paoline a Roma, don Alexander ha avuto modo di rivedere il Pontefice, che, con la sua consueta semplicità, ha donato dolci ai presenti e li ha esortati a “seguire sempre il Maestro”.
Originario dell’Ecuador, don Alexander giunse in Italia con l’intento di completare gli studi universitari in chimica presso l’ateneo di Pisa, grazie a una borsa di studio. La scelta della facoltà non fu casuale: segnato da una malattia vissuta nell’infanzia, desiderava contribuire alla ricerca scientifica per curare gravi patologie e “cambiare il mondo”. Tuttavia, sarà proprio il mondo, e in particolare l’incontro con la comunità aretina, a cambiare lui.
Nel suo bagaglio portava la passione per il ballo – in particolare danze caraibiche e folkloriche andine – che per un periodo esercitò anche a fini professionali. Ma fu il ritorno temporaneo in Ecuador, dopo la laurea, a segnare una svolta: la difficile situazione politica e sociale lo spinse nuovamente a partire, stavolta per dedicarsi agli studi di filosofia e politica, animato dal desiderio di incidere sul destino del proprio paese.
Il vero punto di svolta giunse nel 2015, quando Alexander decise di entrare in seminario ad Arezzo. Due anni più tardi, nel 2017, venne ordinato sacerdote. La sua vocazione, alimentata dall’impegno culturale e dalla ricerca di senso, si intrecciava con una sensibilità artistica rara nel panorama ecclesiastico. Proprio per questo, la sua figura è diventata un riferimento per molti giovani che faticano a riconoscersi nei percorsi vocazionali tradizionali.
In occasione della recente scomparsa di Papa Francesco, don Alexander si è recato a Roma per rendere omaggio al Santo Padre che tanto aveva significato per il suo cammino spirituale. Anche la comunità di Levanella ha partecipato al lutto: le campane della chiesa locale hanno suonato a morto, accompagnando simbolicamente il commiato del loro parroco a colui che lo aveva accolto e incoraggiato con parole che oggi risuonano ancora più vive: “Continua a ballare, così ti ha chiamato il Signore”.
Tag: don alexander, papa Francesco, sacerdote danzante, vocazione Last modified: Aprile 23, 2025