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Femminicidio a Foiano della Chiana: a processo in Corte d’Assise l’autore dell’omicidio di Letizia Girolami

Arezzo (mercoledì 16 aprile 2025) — Sarà giudicato dalla Corte d’Assise di Arezzo a partire dal prossimo 6 maggio Irfan Rana Mohamed, 37 anni, cittadino pakistano, accusato dell’omicidio di Letizia Girolami, la psicologa romana di 72 anni brutalmente assassinata lo scorso 5 ottobre 2024 a Foiano della Chiana. Il pubblico ministero Angela Masiello, titolare delle indagini insieme al procuratore capo Gianfederica Dito, ha contestato all’imputato l’aggravante della crudeltà, escludendo così la possibilità di ricorrere al rito abbreviato.

di Alice Grieco

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il delitto si sarebbe consumato nei terreni del casolare di Poggi Grassi, dove l’imputato era ospitato come amico della figlia della vittima. Rana Mohamed avrebbe colpito quattro volte alla testa la donna con una zappa, causando una morte atroce. Alla base dell’aggressione – secondo quanto dichiarato successivamente dallo stesso imputato – vi sarebbe stato un banale diverbio legato alla fuga di alcuni pulcini di pavone, evento che la donna avrebbe attribuito a lui e al marito.

Letizia Girolami, originaria di Roma, era una figura carismatica e molto stimata per il suo impegno nel campo della psicologia e della psicoterapia. Dopo una lunga carriera professionale, si era ritirata in Valdichiana, dove aveva avviato un nuovo progetto improntato al benessere psico-fisico e alla spiritualità, incentrato sulla creazione di “laghetti spirituali”. Il giorno dell’omicidio, la donna aveva accettato di fare una passeggiata con Rana Mohamed, con cui intratteneva un rapporto di conoscenza e una certa familiarità.

A dare l’allarme fu la figlia, residente in Spagna, dopo essere stata avvertita dal padre che la madre non era rientrata per cena. Il corpo fu ritrovato a tarda sera nei pressi dell’abitazione, e le indagini si concentrarono immediatamente sul 37enne, che nel frattempo si era allontanato dalla scena del crimine.

L’omicidio è qualificato come femminicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, nonostante il movente appaia tuttora oscuro. La Corte d’Assise sarà presieduta dal giudice Anna Maria Loprete, coadiuvata da due magistrati togati e sei giudici popolari. La difesa dell’imputato è affidata all’avvocata Maria Fiorella Bennati, già nota per aver patrocinato casi di elevato rilievo, come il duplice femminicidio avvenuto ad Arezzo in via Varchi, con la condanna all’ergastolo di Jawad Hicham, il cui caso è attualmente all’esame della Corte di Cassazione.

Il caso di Letizia Girolami, pur estraneo alle dinamiche tipiche del femminicidio di matrice relazionale o passionale, pone interrogativi rilevanti sull’interpretazione giuridica dell’aggravante della crudeltà. Un’attenzione particolare sarà rivolta alla posizione della Corte d’Assise di Arezzo, soprattutto alla luce del recente dibattito giurisprudenziale sollevato dalla sentenza sull’omicidio di Giulia Cecchettin, dove le 75 coltellate inflitte da Filippo Turetta non sono state considerate configuranti tale aggravante.

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Tag: , , Last modified: Aprile 16, 2025
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