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Il destino del Cavallo di Aceves: verso una nuova collocazione sul sagrato di San Francesco ad Arezzo

Arezzo (venerdì 25 aprile 2025) — Ad Arezzo si riaccende il dibattito sul futuro del Cavallo di Aceves, monumentale opera dell’artista messicano Gustavo Aceves. I consiglieri comunali Alessandro Caneschi (Partito Democratico) e Marco Donati (Scelgo Arezzo) hanno recentemente presentato un’interrogazione consiliare per chiedere chiarimenti in merito alla collocazione della scultura, attualmente in stato di abbandono nel deposito comunale di via Tagliamento.

di Alice Grieco

Nonostante fosse inizialmente destinata ad Agrigento, l’opera d’arte contemporanea – donata alla città dallo stesso artista – non ha mai raggiunto la sua presunta destinazione e versa oggi in condizioni definite “indecorose” dagli stessi consiglieri. Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha fornito chiarimenti in merito alla vicenda: «A febbraio l’opera è stata rimontata in preparazione di un trasferimento temporaneo ad Agrigento, che tuttavia non si è concretizzato. Successivamente, l’artista ha richiesto la restituzione provvisoria del cavallo, per poterlo esporre nella cornice della Villa Romana del Casale, a Piazza Armerina, dove è attualmente in corso una sua mostra personale».

Il Comune di Arezzo, pur dichiarandosi disponibile ad assecondare le richieste dell’artista, sta parallelamente conducendo un confronto con la Soprintendenza per ottenere l’autorizzazione definitiva alla reinstallazione dell’opera sul sagrato della Basilica di San Francesco, già individuato come luogo simbolico e scenografico per la valorizzazione del Cavallo di Aceves.

Tuttavia, permangono alcune criticità di carattere tecnico. Il sindaco Ghinelli ha ricordato che «in passato erano emersi dubbi in merito alla stabilità strutturale dell’opera, considerando che l’area individuata è attualmente priva di infrastrutture portanti e funge da copertura sopra scavi archeologici». Nonostante tali riserve, l’amministrazione comunale si è detta fiduciosa circa il raggiungimento di una soluzione positiva, che permetta di restituire alla fruizione pubblica una scultura di rilevante valore artistico e simbolico.

Nel frattempo, la situazione dell’opera ha attirato anche l’attenzione dei carabinieri forestali e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAT), che hanno effettuato un sopralluogo presso il deposito comunale. L’intervento testimonia l’interesse istituzionale per una corretta gestione e tutela del patrimonio artistico, anche in relazione agli obblighi conservativi e ambientali.

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Tag: , , , Last modified: Aprile 25, 2025
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