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Mobilitazione della comunità di Molinelli: salvataggio della chiesa colcale e patto con la diocesi per le celebrazioni religiose

La piccola comunità di Molinelli, un borgo rurale situato nel territorio aretino, ha intrapreso una straordinaria iniziativa per salvaguardare la propria chiesetta dalla chiusura e dal deterioramento. Dopo la scomparsa del carismatico parroco don Sergio Carapelli, figura di riferimento per la frazione, la chiesa locale rischiava di cessare le sue attività liturgiche, privando gli abitanti di un luogo fondamentale per la loro spiritualità e identità comunitaria.

di Alice Grieco

L’impegno dei parrocchiani: solidarietà e autogestione

Le famiglie di Molinelli, animate da un profondo attaccamento alla loro chiesa, hanno organizzato una colletta per finanziare le spese di gestione, come le utenze di luce e gas. Non solo: artigiani locali, tra cui falegnami, elettricisti e muratori, si sono offerti di prendersi cura della manutenzione dell’edificio a titolo gratuito. Questo impegno collettivo riflette un profondo senso di appartenenza e una forte volontà di preservare un luogo simbolico, edificato negli anni Ottanta grazie al lavoro congiunto della comunità e di don Sergio Carapelli.

La figura di Don Sergio Carapelli: un esempio di dedizione

Don Sergio Carapelli, parroco di San Lorenzo a Pomaio-Molinelli dal 1968, è stato una figura di grande rilevanza nella diocesi aretina. Uomo di vasta cultura, don Sergio ha ricoperto ruoli di spicco, tra cui quello di direttore spirituale del Seminario Vescovile e docente presso il liceo classico Petrarca di Arezzo. Tuttavia, il suo operato è ricordato soprattutto per il legame con i fedeli di Molinelli: sotto la sua guida, un prefabbricato utilizzato come chiesa è stato trasformato in una nuova struttura, inaugurata nel 1980. Grazie alla donazione del terreno da parte della famiglia De Robertis e al sostegno del vescovo Cioli, l’edificio è stato costruito e arredato con il contributo della comunità locale.

Don Sergio ha anche fondato la Fraternità di San Lorenzo a Pomaio, punto di riferimento per famiglie e fedeli da oltre quarant’anni. Uomo pratico e di fede, non esitava a lavorare nei campi e a offrire supporto ai giovani in difficoltà, combinando preghiera e lavoro come strumenti di rinascita spirituale e personale.

Celebrazioni liturgiche: il ruolo del vescovo e dei sacerdoti

Dopo la morte di don Sergio, avvenuta un anno fa, gli abitanti di Molinelli hanno rivolto una richiesta al vescovo Andrea Migliavacca per mantenere viva la tradizione delle messe nella loro chiesetta. Il vescovo ha accolto la richiesta, anche in segno di riconoscimento per l’impegno di don Sergio. Attualmente, la celebrazione della messa avviene almeno una volta al mese, grazie alla disponibilità di don Alessandro Tracchi, parroco della chiesa di San Pietro e Paolo, e di altri due sacerdoti che si alternano nel servizio liturgico.

Durante la celebrazione di Santo Stefano, la comunità ha reso omaggio a don Sergio con l’inaugurazione di una targa commemorativa, recante la scritta: “Per sempre nei nostri cuori – La parrocchia di Molinelli”.

La sfida delle vocazioni e il futuro delle chiese rurali

Come sottolineato da don Alessandro Tracchi, la situazione delle piccole chiese di campagna è sempre più precaria a causa del calo delle vocazioni sacerdotali. Negli anni Ottanta, la diocesi di Arezzo contava oltre 250 sacerdoti, mentre oggi il numero si è ridotto a circa 130. Questa riduzione ha reso difficoltoso mantenere attive molte parrocchie, specialmente nei contesti rurali. Tuttavia, la determinazione della comunità di Molinelli rappresenta un esempio virtuoso di come la fede e la collaborazione possano preservare luoghi di culto fondamentali per l’identità territoriale.

Un patto di memoria e speranza

La chiesetta di Molinelli, costruita con amore e sacrificio, continua a essere un punto di riferimento per la comunità, mantenendo viva la memoria di don Sergio Carapelli e garantendo ai fedeli un luogo di incontro e preghiera. Questo impegno rappresenta non solo un atto di fede, ma anche un modello di resilienza per altre piccole comunità in Italia.

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Tag: , , , , , , Last modified: Dicembre 29, 2024
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