Bruxelles ha messo sotto accusa TikTok per presunte violazioni della Normativa Europea sui Servizi Digitali durante le elezioni presidenziali in Romania, evidenziando la piattaforma per la diffusione di disinformazione e campagne elettorali non autorizzate. La vicenda ha scatenato un’indagine che potrebbe avere conseguenze significative per il social media cinese.
di Alice Grieco
Disinformazione e manipolazione degli algoritmi: l’accusa a TikTok
La Commissione Europea ha confermato che l’Autorità Nazionale Rumena per i Media ha formalmente richiesto un’indagine ufficiale contro TikTok. La richiesta nasce dal caso di Călin Georgescu, candidato di estrema destra che, grazie alla massiccia visibilità ottenuta sulla piattaforma, ha vinto a sorpresa il primo turno delle elezioni presidenziali. Secondo le autorità rumene, gli algoritmi di TikTok avrebbero amplificato il suo contenuto a scapito degli avversari, influenzando così il risultato elettorale.
Le normative UE prevedono sanzioni fino al 6% del fatturato annuo globale per le aziende che violano le regole. Per TikTok, che ha registrato un fatturato di 110 miliardi di dollari nel 2023, ciò potrebbe tradursi in multe estremamente pesanti.
Sicurezza Nazionale e interferenze cibernetiche
Il Consiglio Supremo di Difesa Nazionale (CSAT) rumeno ha convocato una riunione straordinaria per valutare i rischi per la sicurezza nazionale legati alle elezioni. Durante l’incontro, il Presidente Klaus Iohannis e le autorità competenti hanno rilevato che attacchi informatici, attribuiti a attori statali e non statali, hanno tentato di compromettere la trasparenza del processo elettorale. La Romania, situata sul fianco orientale della NATO, è considerata un obiettivo strategico per interferenze da parte di paesi come la Federazione Russa.
Violazioni Elettorali e decisione del Tribunale Costituzionale
L’indagine ha evidenziato gravi violazioni delle normative elettorali da parte di TikTok:
- Trattamento preferenziale: La piattaforma non ha identificato Georgescu come candidato politico, permettendo una promozione non regolamentata dei suoi contenuti.
- Mancanza di trasparenza: TikTok non ha richiesto che i video elettorali fossero contrassegnati con il codice identificativo unico previsto dalla legge rumena.
- Filtraggio dei contenuti: Gli algoritmi hanno ridotto la visibilità degli avversari, compromettendo l’equità del processo.
A causa di queste irregolarità, il Tribunale Costituzionale della Romania ha invalidato il primo turno elettorale, tenutosi il 24 novembre 2024, accogliendo un ricorso presentato dall’Autorità Elettorale Permanente (BEC).
Conseguenze e Prospettive
L’invalidazione del voto ha portato alla necessità di ripetere il primo turno con misure più rigorose per garantire equità e trasparenza. Le autorità rumene hanno richiesto a TikTok di adeguarsi immediatamente alle normative elettorali, ma una nuova data per le elezioni non è stata ancora fissata.
Questa vicenda mette in evidenza il crescente ruolo delle piattaforme digitali nella manipolazione delle elezioni e l’urgenza di una regolamentazione più stringente a livello europeo.
Tag: elezioni, manipolazione, romania, tiktok Last modified: Dicembre 20, 2024