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Sopralluogo dei Carabinieri Forestali e ARPAT nel deposito comunale di Arezzo


Arezzo (venerdì 18 aprile 2025) — Nei giorni scorsi, i Carabinieri Forestali, guidati dal Tenente Colonnello Stefania Renzini, congiuntamente ai tecnici di ARPAT, hanno effettuato un’ispezione presso il deposito comunale situato in via Cesti, ad Arezzo. L’area, recentemente balzata agli onori della cronaca per la presenza del Cavallo della Croce, opera dello scultore messicano Gustavo Aceves, è divenuta oggetto di attenzione mediatica e istituzionale in seguito alla diffusione sui social media di immagini che documentavano l’accumulo di materiali e detriti.

di Alice Grieco

Il controllo, avvenuto nei pressi degli uffici della manutenzione comunale, si inserisce nell’ambito di un’indagine preliminare volta a verificare la regolarità della gestione dei materiali stoccati temporaneamente nel sito. Sebbene da fonti istituzionali, in particolare da Palazzo Cavallo, sia giunta conferma dell’accesso da parte degli inquirenti, non sono stati al momento resi noti dettagli specifici né sono stati adottati provvedimenti di sequestro.

L’attenzione verso il deposito di via Cesti si è intensificata a seguito delle segnalazioni circa la condizione di conservazione dell’opera Il Cavallo della Croce, realizzata da Aceves per la mostra Lapidarium del 2019 e donata alla città di Arezzo con l’intento che fosse esposta in Piazza San Francesco, in prossimità del ciclo pittorico di Piero della Francesca, La Leggenda della Vera Croce. In attesa della collocazione definitiva, l’opera avrebbe dovuto sostare temporaneamente su un basamento in cemento realizzato in Piazza della Badia, dove però non è mai stata effettivamente esposta.

La polemica è riesplosa il 10 marzo scorso, quando il cittadino Raul Dominici ha denunciato pubblicamente, tramite un post su Facebook, lo stato di abbandono in cui versava la scultura, descrivendola come “ammassata tra detriti, scarti e ferraglia”. Le parole dure rivolte all’amministrazione comunale e alla cittadinanza hanno sollevato questioni sul valore simbolico e culturale dell’opera, e sulla mancata valorizzazione di un dono artistico di tale rilievo.

Si sottolinea che l’opera è attualmente richiesta in prestito dalla città di Agrigento, designata Capitale Italiana della Cultura per il 2025, per essere esposta nell’ambito di una mostra dedicata proprio a Gustavo Aceves. Tuttavia, al momento del sopralluogo, il Cavallo della Croce risultava ancora presente nel deposito comunale, come documentato anche da fotografie amatoriali condivise sui social network.

Le indagini in corso da parte dei Carabinieri Forestali e dei tecnici ARPAT mirano ora a chiarire la natura e la gestione degli accumuli temporanei di materiali, verificando se essi siano conformi alle normative ambientali vigenti, e stabilendo se la loro presenza nel sito sia giustificata, nonché la durata consentita di tale stoccaggio.

Il caso, che unisce tematiche ambientali, gestionali e culturali, evidenzia l’importanza di una corretta amministrazione degli spazi pubblici, non solo per motivi di sicurezza e legalità, ma anche per il rispetto e la valorizzazione del patrimonio artistico cittadino.


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Tag: , , , Last modified: Aprile 18, 2025
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