Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas entrerà in vigore domenica, come stabilito nell’accordo mediato da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. La tregua segna un passo significativo verso la fine delle ostilità e l’inizio di un’operazione critica per il rilascio degli ostaggi catturati il 7 ottobre 2023. L’iniziativa israeliana per il recupero è stata denominata Derech Eretz (“Il cammino della terra”), un nome denso di significati culturali e religiosi.
di Alice Grieco
Il contesto dell’accordo
L’intesa arriva dopo 467 giorni di conflitto devastante e mesi di negoziazioni intense. La notizia dell’accordo è stata confermata dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, con un successivo annuncio da parte del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha espresso gratitudine per il supporto americano. Il segretario di Stato uscente, Antony Blinken, ha ribadito l’impegno diplomatico degli Stati Uniti nel favorire una tregua che includa anche un aumento degli aiuti umanitari ai civili palestinesi.
Dettagli operativi e impatti umanitari
Il piano prevede il rilascio di 33 ostaggi nella fase iniziale, con priorità a donne e bambini. Israele ha posto una condizione fondamentale: il rilascio deve includere solo ostaggi vivi, escludendo qualsiasi restituzione di salme. Il primo giorno di liberazione dovrebbe vedere il ritorno di Shiri e dei suoi due figli, Kfir e Ariel, un evento carico di tensione e speranza per le famiglie degli ostaggi.
Parallelamente, l’Unrwa (Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi) ha sottolineato la necessità di un accesso umanitario rapido e senza ostacoli a Gaza, per alleviare le sofferenze della popolazione civile.
Reazioni e dichiarazioni ufficiali
L’annuncio del cessate il fuoco ha suscitato reazioni divergenti. A Gaza, manifestazioni di giubilo si sono alternate a dichiarazioni di Hamas, che ha definito l’accordo un risultato della “tenacia palestinese”. In Israele, invece, prevale una cauta soddisfazione, accompagnata da riserve espresse da figure politiche come Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze, che ha criticato l’accordo definendolo “pericoloso per la sicurezza dello Stato”.
Verso una pace duratura?
I leader internazionali, tra cui il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e la commissaria Ue Dubravka Šuica, hanno accolto l’intesa come un’opportunità per consolidare la tregua e avviare un percorso verso una pace duratura. Tuttavia, restano da definire punti critici nelle prossime fasi dell’accordo, un compito che vedrà impegnati i negoziatori di entrambe le parti.
L’attenzione ora è rivolta a domenica, quando inizieranno le operazioni di rilascio, segnando un momento cruciale nella storia del conflitto israelo-palestinese.
Tag: accordo, cessate il fuoco, gaza, rilascio ostaggi, tregua Last modified: Gennaio 16, 2025