Il presidente russo Vladimir Putin, durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha dichiarato che la guerra in Ucraina ha rafforzato la Russia e ha negato che la caduta del suo alleato chiave, Bashar al-Assad, abbia compromesso la posizione geopolitica di Mosca. L’evento, durato oltre quattro ore e mezzo, è stato un mix attentamente orchestrato di domande da parte di giornalisti regionali, pensionati e blogger militari, ed è servito a proiettare un’immagine di fiducia sia all’interno del Paese che a livello internazionale.
di Alice Grieco
Guerra in Ucraina: Putin ribadisce la linea dura e apre a possibili negoziati
Putin ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy come “illegittimo” e ha affermato di essere disposto a incontrare Donald Trump per discutere proposte di pace. Tuttavia, ha ribadito la sua posizione intransigente: Mosca manterrà il controllo della Crimea e delle quattro regioni ucraine rivendicate nel 2022. Ha inoltre richiesto che l’Ucraina non aderisca alla NATO, assuma uno status neutrale e subisca una parziale demilitarizzazione, accompagnata dalla revoca delle sanzioni occidentali contro la Russia.
Putin ha sottolineato che Mosca è “pronta a negoziati e compromessi”, ma ha respinto categoricamente qualsiasi accordo con Zelenskyy o l’idea di un cessate il fuoco temporaneo, sostenendo invece un’intesa che fornisca “garanzie a lungo termine”.
Progresso sul campo e ottimismo strategico
Mostrandosi fiducioso, Putin ha descritto il conflitto come favorevole alle forze russe, che secondo lui stanno avanzando verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati nella cosiddetta “operazione militare speciale”. Ha dichiarato: “Ogni giorno i nostri combattenti riconquistano territorio chilometro per chilometro”.
Nel frattempo, il presidente ucraino Zelenskyy, impegnato in negoziati a Bruxelles, ha ribadito che l’unica vera garanzia per l’Ucraina risiede nella NATO, sottolineando la necessità di un supporto europeo per contrastare la minaccia rappresentata da Putin.
Putin e l’ipotesi di un “duello missilistico” con gli Stati Uniti
Tra le dichiarazioni più controverse, Putin ha suggerito un “duello missilistico” con gli Stati Uniti per dimostrare la superiorità dei nuovi missili ipersonici russi Oreshnik. Secondo Putin, questo esperimento metterebbe alla prova l’efficacia dei sistemi di difesa missilistica americani.
Zelenskyy ha liquidato l’idea come priva di senso, dichiarando: “Nessuna persona ragionevole potrebbe fare un’affermazione del genere”.
Assad, Siria e Medio Oriente: l’alleato controverso
Putin ha affrontato anche la delicata questione della Siria, respingendo le accuse di un fallimento geopolitico dopo la caduta di Assad. Ha sostenuto che la Russia ha raggiunto i suoi obiettivi strategici con l’intervento militare del 2015, mantenendo una presenza significativa nella regione.
Sfide interne: economia in crisi e malcontento crescente
Sul fronte interno, Putin ha riconosciuto i segnali di difficoltà economica. Con un’inflazione al 9,3% e il tasso d’interesse della banca centrale al 21%, ha ammesso che si tratta di un “segnale preoccupante”. Tuttavia, ha sottolineato che salari e redditi disponibili sono aumentati, affermando: “La situazione è stabile e sicura nel complesso”.
Sondaggi recenti, tuttavia, rivelano un crescente malcontento tra i cittadini, con domande frequenti sulla durata del conflitto e sull’aumento dei prezzi.
La visione di Putin sulla guerra
Alla fine della conferenza, Putin ha espresso la sua convinzione che l’invasione dell’Ucraina fosse inevitabile e che, col senno di poi, avrebbe avviato il conflitto prima e con maggiore preparazione. Ha dichiarato: “Non solo credo di aver salvato la Russia, ma penso che ci siamo allontanati dal baratro”.
Tag: guerra, putin, russia, ucraina, zelensky Last modified: Dicembre 20, 2024